Anno 2020 i Radioamatori

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in3dqw
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Anno 2020 i Radioamatori

Messaggioda in3dqw » 13/06/2014, 18:09

In un tempo non molto lontano la fantasia popolare immaginava il radioamatore come una via di mezzo tra J.Bond e il Dr.Frankestein, un poco spia e un poco scienziato pazzo. Fortunatamente la notevole diffusione di "radiantismo" anche in Italia e le numerose vicende a cui i radioamatori hanno preso parte svolgendo servizi di pubblica utilità, hanno dissipato ti un po’ questo alone di leggenda e di sospetto. Ma chi sono dunque i radioamatori, che cosa vogliono, che cosa fanno?
Il radioamatore in gergo OM che sta per Old Man o HAM (a sua volta acronimo di Hertz, Armstrong e Marconi) la figura del radioamatore è uno sperimentatore e per operare come tale deve necessariamente dare prova della sua competenza al Ministero delle Comunicazioni superando un esame scritto. Ciò è necessario in quanto il radioamatore è abilitato all'uso di apparecchiature prive di certificazione da parte di terzi. Egli stesso potrà quindi progettare, modificare o costruire ex novo i propri apparecchi entro le specifiche tecniche assegnate dal Ministero. Ottenuta quindi la dovuta abilitazione (patente) con il superamento degli esami, se non sussistono elementi pregiudizievoli sulla persona (ad esempio importanti precedenti penali), è possibile ottenere dallo stesso Ministero l'autorizzazione a trasmettere (una volta chiamata Licenza; ora Autorizzazione Generale). La stazione che in questo modo si è autorizzati ad impiantare ed a esercitare (diversamente il solo possesso costituirebbe reato) è identificata in tutto il mondo in maniera univoca da un nominativo. Il nominativo viene assegnato dal Ministero delle Comunicazioni ed identifica la stazione ed il suo titolare, come la targa di un'automobile identifica il suo proprietario.
I radioamatori sono nati con la radio. Marconi stesso era un dilettante quando ottenne i primi successi sulle colline di Pontecchio. Per decenni i radioamatori si sono affiancati a professionisti della radio, precedendoli molte volte sulla strada del progresso. Specialmente quando la ricerca nel campo della radio era ancora affidata all'improvvisazione dei singoli tecnici, molti campi nuovi sono stati aperti da radioamatori. Basterebbe la scoperta della propagazione a distanza delle onde corte per consacrare i radioamatori come benefattori dell'umanità. Ora che la ricerca nel campo della radio elettronica assorbe annualmente miliardi (di dollari) i radioamatori hanno poca speranza di fare scoperte sensazionali: tuttavia anche in campo tecnico la loro opera non è inutile e molte industrie assorbono dai radioamatori idee nuove, accorgimenti astuti, semplificazioni vantaggiose. Ma anche altri meriti possono vantare i radioamatori: essi contribuiscono alla concordia internazionale, allacciando amichevoli relazioni con colleghi di tutto il mondo. Chiamano OM, cioè "vecchio mio" sia l'Americano che il Russo, sia il Bianco che il Nero, sia il Cristiano che il Buddista. Essi contribuiscono alla concordia sociale, trattando cordialmente il radioamatore operaio come il laureato, il ricco, il povero, lo studente, il sacerdote, il militare, l'agricoltore. Essi vengono in aiuto alla comunità in eventi eccezionali, sia lieti come gare sportive o fiere campionarie, sia dolorosi, come inondazioni o ricerche di naufraghi. Basti ricordare il salvataggio delta spedizione Nobile al Polo da parte di un radioamatore russo e l'intervento dei radioamatori italiani durante le alluvioni e i terremoti che hanno più volte afflitto il rostro Paese. Infine ultima, ma non meno importante funzione del radiantismo: la "coltivazione" delle nuove leve della radiotecnica. E' stato ormai riconosciuto universalmente che i migliori radiotecnici, a tutti livelli, dagli operai specializzati ai direttori di progetti, sono quasi tutti stati o sono tuttora radioamatori. Chi ha studiato radiotecnica a scuola può avere molta radiotecnica nel cervello, ma ad una certa ora va "fuori servizio". Il radioamatore ha la radio nel sangue, nel fegato: mangia pensando alla radio, fuma pensando alla radio, dorme sognando radio, radio, radio...
L'attività dei radioamatori è disciplinata da Regolamenti internazionali e, in Italia, da Leggi e Regolamenti. In breve si può dire che il radioamatore, debitamente autorizzato, può effettuare collegamenti radio ed esperimenti per istruirsi, senza interesse finanziario. Può cioè comunicare via radio con altri radioamatori, nel rispetto delle frequenze assegnate e delle norme tecniche stabilite, scambiando notizie e osservazioni su prove tecniche o scientifiche anche non riguardanti la radio, ma, ad esempio, la meteorologia o notizie strettamente personali come saluti, auguri, o comunque informazioni che non giustifichino il ricorso ai normali mezzi di comunicazione. Può anche partecipare alle moltissime gare di vario tipo (contest) indette dalle associazioni di radioamatori di tutto il mondo, o concorrere all'assegnazione di certificati (awards), medaglie, coppe, targhe e trofei offerti da associazioni e da gruppi di radioamatori per l'effettuazione di determinati collegamenti radio. Può raccogliere le QSL, cartoline multicolori che i radioamatori usano scambiarsi per confermare l'effettuazione dei QSO (collegamenti bilaterali) o degli ascolti unilaterali, addobbando intere pareti. Può, se è di spirito meno agonistico, fare due chiacchiere con l'amico che abita a duecento metri da casa sua.
Può, se ama la montagna, scalare una cima con un trasmettitore a transistori a tracolla per effettuare collegamenti di centinaia di chilometri con la potenza di pochi watt.
L'importante è cominciare, il resto viene da sè: se ha l'entusiasmo ognuno poi trova la sua strada. Si può essere un radioamatore orientato verso i collegamenti a lunga distanza (DX) o verso le microonde (EHF), verso le tecniche tradizionali (fonia e CW, cioè telegrafia Morse) o verso le tecniche nuove e avanzate (SSB, RTTY, SATELLITI, FAC-SIMILE, SSTV ecc.)
“Bisogna però essere un buon radioamatore, leale, fraterno, equilibrato.”
Un radioamatore "completo" deve essere autorizzato alla trasmissione (patente e licenza), possedere una stazione radio e deve possibilmente essere iscritto ad una Associazione di radioamatori Ma come si fa a ottenere tutto questo? Naturalmente non tutto in un colpo, ma con un pò di pazienza e molta buona volontà. Si deve anzitutto acquistare un minimo di conoscenza della radiotecnica e del Morse, necessaria per ottenere la patente. Ci si deve familiarizzare con le abitudini dei radioamatori, e per farlo la cosa migliore è l'ascolto delle gamme radiantistiche. Se non si può avere subito la licenza (per esempio sotto ai 16 anni di età) conviene chiedere un nominativo di ascolto. Ciò dà diritto alla spedizione gratuita delle QSL da e per tutto il mondo, tramite le Sezioni di settore come A.R.I. - E.R.A....C.I.S.A.R. e le associazioni degli altri paesi. Per imparare il Morse è bene affidarsi ad un amico competente o meglio ad una sezione. Se però abitate in un luogo isolato in cui non ci siano radioamatori potrete procurarvi con poca spesa lezioni di Morse registrate su dischi o su nastro. La radiotecnica si può imparare su qualsiasi libro, ma naturalmente i più adatti sono quelli scritti appositamente per i radioamatori.
(scritto dall'amico e collega Marco Carminati IW2EHH)
IN3QDW Gian (previous call IZ6ITH)
Presidente della Sezione Speciale Autonoma di Trento
cell. ERA 349 2170060
skype: in3dqw
email: in3dqw@gmail.com

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